Il fu personaggio

Ad Alba,
che sta sul confine tra due mondi

Ciao, vorrei dirti il mio nome, ma non sono sicura di averne uno.
Ti chiedo scusa per come mi presento. Sono nudo a metà, perché non riesco a decidere cosa mettermi. O forse dovrei dire “nuda”? Non lo so più, ho troppi pensieri che scivolano via rapidi, come sabbia in una clessidra.
Sono confuso. Confondo anche te, lo vedo.
Per fare chiarezza – non è il mio forte, lo avrai capito – dovrei iniziare col raccontare il mio passato.

C’è stato davvero, sai? Il passato, intendo. Questa è una novità a cui non sono ancora abituata.
In passato non ero come te, che sei benedetto: i tuoi ricordi aumentano con lo scorrere del tempo, mentre i miei rimanevano sempre gli stessi. Io pensai che fosse crudele non poter avere dei ricordi nuovi. Desideravo per me quel lusso riservato alle anime e così, senza preavviso, l’ho fatto. O meglio, non l’ho fatto.
Dovevo entrare, dire la battuta, raccogliere il libro e uscire, come al solito. Conoscevo il momento dell’entrata, le parole da pronunciare e il tempo esatto in cui uscire. Facile. L’ho fatto tante volte.
Quel giorno invece no.
Feci crack!… Ma in silenzio.
Entrai un poco in ritardo, non raccolsi il libro, non dissi nulla.
Invece di tornare dietro le quinte, abbandonai la scena per mescolarmi al pubblico.
Quello è il mio primo ricordo nuovo.

Poi venne il buio in cui mi trovo intrappolato ancora oggi. Non sono mai stata tanto spaventata.
Immagina di entrare a casa tua, di notte, e di cercare a tentoni l’interruttore della luce, quello che è sempre stato sulla destra appena varcata la soglia dell’ingresso. Non lo trovi, cerchi ancora, cerchi meglio. Niente, non c’è. Per un istante, ti assale il dubbio d’aver sbagliato entrata, ma no, la chiave ha funzionato. Così rassicurato, cerchi un’ultima volta. Ora ne sei certo. Non c’è più.
Qualcosa è diverso.
Le tenebre allora diventano più fitte. E fredde, soprattutto fredde.
Ecco, io mi trovo lì, incastrato nella tenebra del non c’è più.
Prima ero un personaggio. Sapevo tutto di me: da dove provenivo, che scopo avevo, cosa dire, cosa fare, che scelte compiere… La cosa importante era quel che sapevo.
Adesso, non c’è copione.
Tu che possiedi da sempre il potere di cambiare, di trasformarti, di ricominciare, dimmi: come si fa?
So di poter essere tutto, ma non so come si inizia. Come scegliere? Cosa scegliere? Perché? E se ciò che scelgo non va bene?
Perdona il mio trasporto, sono più emotiva da quando ho perduto i miei confini. Ero colmo, senza spazi da riempire, adesso sento di potermi espandere senza fine nel vuoto che contengo.

E tu? Parlami di te. Quanti personaggi sei stato finora?
Oh… Ne vedo uno soltanto.
Mi ricordi com’ero, quando mi ostinavo a portare in giro una carcassa che non aveva a che fare con me. Non che io sappia cosa sia me, ma adesso che so di non saperlo, posso iniziare a scoprirlo.
È stato un piacere conoscerti. Sarà più bello le prossime volte, quando sarai qualcun altro.
Non ho molto da offrirti, se non un consiglio: ascolta una vecchia maschera, posa la tua. Non ti mancherà.
Ci vedremo ancora. Non ricorderai il mio nome, perché non te l’ho detto.
Sono un non so chi che fu personaggio alla ricerca di qualcuno da diventare…  per un po’.

2 risposte a "Il fu personaggio"

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