
Giovanni Spertini, La scrittrice.
Nelle pagine di quel giorno infuse se stessa.
Così l’inchiostro sutura le ferite
e onora il silenzio dell’anima.

Antonio Corradini, Donna velata.
Ardore sepolto,
Giustizia mancata,
Vergogna velata.
Verità è dove lo sguardo non osa posarsi.

Thornycroft, The Kiss.
Il sentimento autentico, profondo non si pubblicizza, non si decanta.
Vibra al di sotto della vile superficie senza sfiorarla, come un canto che non si sappia da dove venga e che viene colto solamente da chi abbia provato lo stesso.


Enzo Plazzotta, Jété.
Mi hanno insegnato a credere nei due lati della medaglia.
Cos’è più vero? Ciò da cui provengo o l’orizzonte a cui mi rivolgo?
Nel dubbio io danzo un po’ di qua e un po’ di là, tanto delle medaglie non so più che farmene.

Angelo al Cimitero di Montparnasse, Paris.
Per lungo tempo ho dormito
sotto alla coltre degli antenati,
un pantano fumoso di sonno,
di lutto
e vuoto di giustizia.
Un giorno chiamai il passato col suo Nome
e gridai forte il Mio.
La coltre cadde,
frusciando al mio orecchio
che gli angeli non servono a proteggerci,
ma a farci spiccare il volo.

Melpomene, 50 a.C.
Il sipario si chiude, applausi e fischi si dissolvono.
A terra, uno sguardo che anela un fondale, un volto e battute: una maschera dagli occhi vuoti.
Giace ai miei piedi e mi rende divina.
Aleggia nell’aria il profumo di storie in cerca di sguardo di cui fui spettatrice, personaggio, regista.
«Il gioco delle maschere non non va preso sul serio» dico Io.
Io chi?
Non so, somiglia a una vertigine.
E ricomincia: frantuma la maschera, esce di scena, cambia copione.

Primo piano: Auguste Clésinger, Donna morsa da un serpente; secondo piano:Pierre-Jules Cavelier, Penelope.
La bellezza dello spirito è circondata da sonno
e sognando attende il bacio di una scelta.
© Alice Rocchi