Cara Parigi,
ti scrivo di nuovo perché devo ringraziarti ancora una volta.
Al 7 di rue Gambey, tu lo sai, c’è un negozio vibrante di luci che attira lo sguardo in ogni stagione. Si chiama La Roche Mère, la roccia madre.
Mi hai fatto finire lì una volta, forse di proposito, ben sapendo che vi avrei fatto ritorno spesso, anche solo per il piacere di farmi avvolgere dai colori e dai sorrisi che vi si incontrano.
Ci lavora una Regina di Pietre – così la chiamo io, per distinguerla da quella di Cuori…
Assieme ai suoi operosi collaboratori, Regina non lascia mai un passante ripartire senza un consiglio.
Nel suo negozio, ogni pietra si presenta come un messaggio, una formula precisa da tenere in tasca, al collo, al dito o al polso.
Un piccolo monito amico, da stringere o guardare durante il correre dei giorni, per ricordarsi di sé e del proprio cammino.
Questo è uno dei regali più utili che tu mi abbia fatto, e non era Natale, né una ricorrenza speciale.
In cambio, posso solo scriverti di tanto in tanto, per dimostrarti che posso sempre trovare spazio per un pensiero alla città che tanto mi insegna.
Alice
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